Dan Campbell: “Sono stato str*nzo” a tagliare Muhlbach per il suo compleanno.

Ebbene, sì. Dan Campbell è tornato a parlare della decisione di tagliare il long snapper più veloce della Lega, decisione che ha fatto molto parlare e stupito molto per il pessimo tempismo e lo ha fatto a modo suo, prendendosi chiaramente e ruvidamente le responsabilità della scelta.

There’s no way to sugarcoat that — I’m an (expletive), That’s about the best way to put it. It is (a business), but there’s no way around it really. I mean, yeah, you can say it is (a business), but ultimately that falls on me. It’s my fault, and Don’s a hell of a dude, and that sucks. It is what it is.

Non c’è modo di addolcire la pillola – sono uno (censura), questo è il modo migliore per dirlo. È (un business), ma non c’è un altro modo davvero. Dico, si, puoi dire che è (un business), ma alla fine la colpa è mia. È colpa mia, e Don è un grandissimo, e questa storia fa schifo. È quello che è.

In pratica, mi viene da pensare che DC si sia reso conto che poteva gestirla meglio e che ha fatto un errore da rookie (HC).

There were a number of moves, like with Nick coming down the wire, getting him back from COVID reserve, and the linebacker, and then the quarterback because of where we were at there. Once again, it was putting a strain on that spot, and unfortunately it had to be on his birthday and it stinks.”

C’erano diverse mosse, come Nick (Williams) che doveva passare sullo wire, doveva tornare dalla riserva COVID, e il linebacker e poi il Quarterback visto come siamo messi. Di nuovo, stava mettendo sotto pressione quel posto e sfortunatamente doveva essere il giorno del suo compleanno ed è uno schifo.

Direi che siamo tutti d’accordo sul finale.

Purtroppo, la NFL è un pessimo business e credo che spiegare a Muhlbach che serviva proprio quello spot sarà stato particolarmente duro per Campbell, che ne era stato compagno di squadra dal 2006 al 2008 prima che HC.

Un altro sistema si poteva trovare ma è stata presa una decisione dura e spiacevole; fa bene Campbell ad assumersi le sue responsabilità. Può essere che la prossima volta trovi un sistema più indolore e che non faccia finire lui e la squadra sui giornali come “i soliti insensibili”.

Sicuramente, mostra di aver capito il problema; ora sta alla società mostrare il suo apprezzamento per Don trovandogli, se vuole, un posto dopo il suo ritiro come ambasciatore del brand o simili. (Ammesso che abbia voglia e non preferisca una tranquilla pensione, certo).


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