Considerazioni 11/22: Scalare la montagna (Lions 31- Giants 18).

Lo so, la terza vittoria di fila, una vittoria di questo spessore poi, meriterebbe pure il recap e uno fatto bene, ma siamo in settimana corta con i Bills già in città e non è che il tempo abbondi, ergo come recap vi prego di farvi bastare le Highlight che sono già molto esplicative di una partita che, fondamentalmente, è stata in bilico solo fino all’intercetto di Hutchinson per poi prendere decisamente la piega dei Detroit Lions fino alla fine, in una maniera come non si vedeva da tempo, specie in trasferta.

Ma iniziamo subito vedendo cosa va il nostro QB del presente:

Il Goffometro segna: tutto tranquillo

Dietro una linea d’attacco che pare fatta di roccia malgrado gli infortuni e con il gioco di corsa che macina, Goff fa tutto quello che deve e forse un pelo di più. Pulito e puntuale anche quando arriva la pressione non va in panico, anzi mostra una importante propensione a prendersi una botta in faccia per il completo che denota una salutare voglia di vincere.

I due rischi più grossi (compreso il tiro in doppia copertura per Chark) se li prende cercando di chiudere la partita e mi vanno bene così, anche se ci fosse scappato l’intercetto. Per lui alla fine, 165 iarde con 17/26 tentativi. Una buona giornata in ufficio senza straordinari né rubare lo stipendio.

Il gioco di corsa è uno spettacolo

Partiamo da Jamaal Williams che è una bestiaccia, ovviamente in senso buono.

Il buon Jamaal è ormai molto più che una simpatica goofball con la bandana di Naruto. Ormai è il RB1 di questa squadra, nonché uno dei leader assoluti nello spogliatoio e ieri ha mostrato ancora il perché.

Tre touchdown in redzone e alcune corse chiave, spesso favorite dall’ottima OL ma anche finalizzate con sforzo e cattiveria, le armi del RB classico dei Lions, ma soprattutto con un’ottima visione nel seguire i blocchi e nello scegliere il taglio giusto.

Quando era arrivato lo scorso anno, il suo arrivo era stato salutato con un cordiale interesse (RB2 con un po’ di gomma da consumare) ma il suo impatto è stato inestimabile e continua a crescere.

Per restare nel reparto, sorprendente Justin Jackson che è arrivato pure lui come semplice "RB da terzo down" e che invece sta mettendo in mostra una fisicità inattesa ed una fame di iarde bella da guardare. Probabilmente, si è guadagnato il posto da RB2 a spese di Swift che continua ad esitare e non seguire i suoi blocchi.

Peccato, perché quando lo fa per le difese avversarie son dolori, vedasi il TD.

Vi ricordate quando DC arrivò lo scorso anno e disse che voleva una squadra fisica che corresse ed imponesse la sua volontà sugli avversari?

Tutti noi abituati ad un gioco di corsa che malgrado gli sforzi e gli investimenti non decollava, avevamo scosso la testa convinti di trovarci di fronte al solito discorso di circostanza nella migliore delle ipotesi o un testardo tentativo di tornare agli novanta nella peggiore.

Invece, grazie allo schema, ai giocatori ed ai coach i Lions corrono ai massimi livelli della NFL, il che apre la strada pure ad una certa play action pesante che Goff sa eseguire a puntino.

E, ciliegina sulla torta, il gioco di corsa un po’ come la difesa tende a viaggiare pure in trasferta.

Hutch for DROY

A quanto pare un sacco di esperti considerano il premio per difensore rookie del 2022 già assegnato a Sauce Gardner dei Jets ma Hutchinson dovrebbe ricevere seria considerazione, se c’è un minimo di serietà.

Hutchinson sta dominando le statistiche tra i DE pari classe (compreso lo scontro diretto con Thibodeaux ieri) e sta mostrando una capacità di essere al posto giusto al momento giusto che pochi possono esibire: pensate anche alla stunner della scorsa settimana, quanta attenzione ci voglia per riconoscere il gioco, velocità per arrivare dall’altro capo della linea ed atletismo per il gesto in sé.

Ieri sia l’intercetto che il recupero del fumble sono una diretta conseguenza del suo QI di giocatore, del suo atletismo e del suo motore sempre accesso. Davvero non è che non si prende un gioco di pausa, non si prende un secondo di pausa se è in campo.

E poi, c’è pure questo:

E pure questo:

Sicuramente, un giocatore che può essere trasformativo. E poi che mani, gente.

Dan Campbell e compagnia stanno trovando il loro passo.

Al netto di un paio di decisioni discutibili sulle penalità (in particolare un offensive holding declinato non so bene perché), il playcalling e la gestione della partita da parte dei Lions sono notevolmente migliorate. Del resto, con una difesa meno ballerina (anzi, molto in palla), HCDC ha meno motivi per cercare soluzioni creative nella terza fase o per provare quarti down discutibili.

Anche la presenza di un kicker affidabile (ancora un sentito grazie a Ryan Poles per aver tagliato Mark Badgley) sicuramente influisce ed un punter da pro Bowl ha roster è una bella coperta di Linus .

Ma, ugualmente, le decisioni che ti fan chiedere perché sono state al minimo storico.

Ben Johnson è solo al primo anno di play calling ma i suoi script iniziali sembrano sempre sul pezzo ed anche le decisioni sono apprezzabili. Prendiamo il reverse per Kaliffo nel finale. Qualcuno lo aveva previsto? Bè, nemmeno i Giants.

Per finire, Aaron Glenn. DC aveva personalmente garantito per lui e, a questo punto, non mi sento di discuterlo su queste scelte visto che pare le centri tutte.

Dopo che Glenn ha ripreso ad occuparsi più attivamente dei DB gli errori di comunicazione sono in calo drastico ed i piani difensivi stanno venendo eseguiti con più attenzione a tutti i livelli. Merito suo e di Duiker (e dei giocatori che hanno fatto un grosso passo avanti dopo il meeting interno).

Varie e numeri

  • I Lions hanno lasciato Saquon Barkley a 22 iarde corse per 15 portate, una cosa mai vista. Uno dei motivi per questo risultato è stata partita di Alim McNeil, micidiale contro le corse e portare di una quantità insopportabile di pressione (insopportabile per Daniel Jones, chiaro) nel mezzo della linea. 1 sack, 3 TFL e 4 pressioni per noi. Big Mac.

  • Terzo intercetto dell’anno per Kerby Joseph. Stesso numero delle prese annuali di Kenny Golladay. Joseph è stato scelto con il pick compensativo ottenuto dai Lions per il contrattone offerto a KennyG dai Giants stessi. Grazie, Gettleman.

*Secondo settimana di fila in cui il kicker Lions sovrasta la sua controparte, con Graham Gano che manca due extra point. A questo si aggiunge un brutto e inspiegabile drop sulla conversione da 2 finale dei Giants.

  • Arbitri incerti e ondivaghi ma senza una netta preferenza tra le squadre.

  • Peccato per l’infortunio di Okudah (salterà i Bills perché non può completare il protocollo in tempi utili) ma il suo e altri problemi sono l’effetto secondario di richiedere tanta aggressività alla tua difesa. La preferisco all’alternativa mentre si cerca un giusto mezzo.

  • Quietamente, sapete chi sta avendo una bella stagione? Will Harris, anche ieri efficace nel ruolo di slot corner con un fumble quasi decisivo forzato. Non sarà il CB del futuro, non farà miracoli ma si rende utile come non mai.

  • Altro giocatore che ogni settimana timbra il cartellino e fa più delle attese: Kailf Raymond. Er Kaliffo, 33 iarde su ricezione, 7 su corse con alcuni primi down decisivi.

  • Idem, per Tom Kennedy che vien chiamato una, due volte a partita ma risponde sempre "presente".

  • Brock Wright è un altro che non sarà un fuoriclasse ma c’è sempre per mettere il suo mattone.

  • Amon-Ra non lo commento nemmeno più perché è una certezza. Anche per i blocchi.

  • Non son tutte rose e viole, però: i LB restano il comparto più debole della squadra, non per mancanza di impegno ma proprio per i limitati mezzi atletici. I Giants hanno spesso isolato TE o ricevitori in copertura con un buon successo mentre gli scramble di Daniel Jones sono stati raramente contenuti al secondo livello.

  • Se per una striscia vincente di tre partite bisogna risalire all’era Caldwell, per trovare due vittorie on the road consecutive bisogna risalire al 2011, quando la connessione Matt2Calvin era caldissima) (25/09/11 e 5/10/11, Minnesota e Dallas). Esatto, è la seconda volta in 11 anni.

  • Boxscore.

  • Slowlights

  • Lo spogliatoio.

E ora, comincia il difficile perché la montagna che diceva Buggs si fa davvero, davvero ripida con Bills in una settimana corta.

Bring. It. On.


2 risposte a "Considerazioni 11/22: Scalare la montagna (Lions 31- Giants 18)."

  1. Davvero un bel risveglio questa mattina per i tifosi Silver & Blue.
    Anche perchè era diversi anni che non arrivava una vittoria un pò autorevole e maturata con calma avendo la partita più o meno sempre in controllo; in fondo tutte le belle vittorie del finale di 2021 erano figlie di una squadra disperata ed entusiasta che gettava il cuore oltre l’ostacolo ma erano anche sofferenza pura perchè non si capiva mai cosa sarebbe potuto succedere, quando sarebbe avvenuto il solito ed inspiegabile crollo che mandava tutto in vacca.
    Ieri invece abbiamo visto una squadra sempre presente ed aggressiva ma mai nel panico (in certi frangenti in difficoltà ma mai in piena confusione).
    E’ una bella notizia perchè, al di là della gioia della vittoria, sia ha finalmente l’impressione che qualcosa stia cambiando nella gestione della partita da parte di giocatori e staff, nella convinzione che i ragazzi hanno nei loro mezzi.
    In questo senso è bello arrivare al giorno del ringraziamento con una squadra bella carica che, mi auguro, sia in grado di far festeggiare i propri tifosi (i Bills sono certamente fortissimi, probabilmente con i Chiefs i più probabili candidati al titolo NFL, ma non sono più quelli inarrivabili di inizio stagione… questi ragazzi sono convinto che se la giocheranno sino in fondo).
    One Pride! (e oggi fare un’affermazione del genere ha un sapore particolarmente dolce e appropriato)

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    1. Forse possiamo mettere sullo stesso piano di ieri solo la vittoria contro i Cardinals dello scorso Natale (totalmente inattesa per gioco e risultato) ma sicuramente i progressi di quest’anno non vanno sottovalutati perché sembrano frutto di una maturazione progressiva di tutto l’ambiente sotto un coach e di uno staff che fanno le cose a modo loro (il che non è molto gradito ad una lega che fa del groupthink una bandiera).

      La partita di giovedì sarà una vetrina importante, indipendentemente dal risultato e anche io ho l’impressione che nessuno voglia sprecare le luci della ribalta.

      Certo si tratta di un avversario davvero buono, per citare DC ieri nello spogliatoio ma come usa dire, ogni maledetta domenica (anche se poi è un Giovedì).

      One pride!

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